FONDAZIONE LUIGI GAETA – CENTRO STUDI CARLO LEVI

Partendo dallo studio dell’imponente quantità di costruzioni intellettuali e artistiche che hanno determinato una sovra rappresentazione del sud d’Italia, la Fondazione Luigi Gaeta – Centro Studi Carlo levi indaga le modalità che hanno originato e diffuso la cosiddetta “Questione Meridionale”, le cui rappresentazioni non hanno sempre assecondato una conoscenza sobria delle realtà delle regioni meridionali. Le rappresentazioni, anche essendo virtuali, sono importanti per il fatto che hanno interagito con le pratiche economiche e politiche; intento della Fondazione è approfondire il modo n cui esse hanno stabilito e consolidato idee, stereotipi destinati a durare, talvolta a dispetto dei fatti. Le attività di ricerca mettono tutto questo in relazione con la coeva conoscenza prodotta dalle scienze sociali, mostrandone debiti e capacità d’influenza, dipendenze e prestiti intellettuali.
Le strutture (Museo Carlo levi e della Questione Meridionale e la Biblioteca Luigi Gaeta) e le attività (Giornata della Questione Meridionale, Premio internazionale Carlo levi e la Carta dei Diritti di IV generazione, mostre e conferenze) create dalla Fondazione hanno come intento la raccolta e la valorizzazione di opere, studi e la promozione di ricerche sul passato recente delle comunità delle aree interne del Mezzogiorno d’Italia indagando come esse hanno interagito con le visioni esterne di viaggiatori, classe dirigente e intellettuale che di fatto hanno determinato, e non poco, l’identità di questi luoghi. Le molteplici iniziative sono declinate in una prospettiva di valorizzazione turistico- culturale. In tutto ciò centrale è la figura di Carlo Levi in quanto, la sua poliedrica attività d’intellettuale, ha una rilevanza nella storia politica italiana del Novecento che non si esaurisce nell’incontro Nord-Sud del libro cult del 1945. Quella rappresentazione epocale della “civiltà contadina” ha avuto il suo impatto con il ciclo meridionalista repubblicano e ne ha quindi, inevitabilmente subito la parabola declinante, prima ancora che nelle politiche pubbliche, nelle dinamiche sociali della modernizzazione, che già lungo gli anni 60/80 allontanavano il Mezzogiorno probabilmente, la stessa sensibilità culturale alle tematiche degli arcaismi culturali, prototipo del discorso leviamo. Il relativo esaurirsi della vena meridionalista lasciava però spazio ad altri aspetti di questa biografia, che-lungo la crisi della “repubblica dei partiti” e d’altra parte degli scenari inquietanti di fine millennio, hanno riguardato il Levi antifascista e azionista de L’Orologio (1945-50), il pensatore ebreo anti-totalitario di Paura fella libertà (1939), la sua stessa formazione artistica tra la cultura europea della crisi e la resistenza italiana che rende tanto più intrigante ed importante l’incontro con la diversità antropologica del Mezzogiorno. La Fondazione si adopera affinché i temi classici del discorso leviano a partire dalla Questione Meridionale, l’antisemitismo, il fascismo, il rapporto tra la civiltà contadina e il Mezzogiorno, si possano collegare con questioni attuali come i cambiamenti climatici e le conseguenze sul territorio, l’economia circolare; il Circular Economy Package nel problema dei rifiuti nello sviluppo Mezzogiorno; lo sviluppo economico e sociale sostenibile attraverso i programmi d’investimento dell’UE 2021-2027, per assecondare un sistema integrato tra creatività, ricerca scientifica, turismo esperenziale funzionale a un nuovo protagonismo delle aree interne e rurali del Meridione.
Regolamento Interno Fondazione Luigi Gaeta – Centro Studi Carlo Levi